Il Friuli rimane una Regione-chiave. Previsti ulteriori sviluppi per il polo di Maniago.

Nell’incontro odierno presso la sede della Regione Friuli Venezia Giulia di Udine

Campodarsego (Padova), 8 maggio 2015 – Si è tenuto oggi, presso la sede della Regione Friuli Venezia Giulia di Udine un incontro tra una delegazione del Gruppo Carraro, guidata dal Presidente Enrico Carraro, e Sergio Bolzonello (Vicepresidente e Assessore alle attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali) - e Loredana Panariti (Assessore al Assessore al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università).

Nel corso dell’incontro, che ha visto la presenza anche di Alberto Negri, AD del Gruppo Carraro, e di Patrizia Canovese, responsabile relazioni industriali Italia per il Gruppo, è stato ribadito che non è in forse la permanenza del Gruppo Carraro in Friuli.

Oggi infatti la Siap di Maniago è centro di eccellenza a livello mondiale per la produzione di ingranaggi ad alta tecnologia.

Oltre a fornire il Gruppo Carraro in Italia e in tutti gli stabilimenti del mondo, vanta innumerevoli clienti terzi, che sfiorano il 50% del fatturato, con nomi di primaria importanza quali Caterpillar, il gruppo Fiat, Volvo e molti altri.

Dopo la profonda crisi che continua a gravare sull’economia mondiale dal 2009, lo stabilimento di Maniago è tornato a contare oltre 320 collaboratori ai quali dobbiamo aggiungere 150 persone tra artigiani e lavoratori che a vario titolo collaborano con l’azienda.

Una ripresa importante frutto di una attenta strategia che ci ha visto investire oltre 30 milioni di euro dal 2008, per differenziare e specializzare la produzione e non renderla vulnerabile ai bassi costi dei paesi emergenti.

Più che altrove in Friuli il Gruppo ha sempre trovato terreno fertile per la crescita. Le collaborazioni con i vari ITS ed Università hanno permesso di sviluppare un capitale umano capace e sempre tecnologicamente all’avanguardia.

Sul lato istituzionale la collaborazione con la Regione attraverso la finanziaria Friulia è datata 1989, ed è stata fondamentale non unicamente per il suo apporto di capitali – essenziali alla crescita e sempre correttamente remunerati – ma anche per creare quell’indispensabile legame tra impresa e territorio.

Su un versante opposto è la situazione dello stabilimento di Gorizia. Oggi la continua variabilità dei mercati non ci permette di sostenere in equilibrio economico un’unità produttiva al di sotto di una ragionevole soglia di volumi.

Nello specifico le dinamiche industriali non ci consentono di fare economie di scala in 3 stabilimenti in una medesima macro-area geografica. Il nuovo Piano strategico del Gruppo prevede di sviluppare e investire in una importante piattaforma europea a Campodarsego (Padova) per il montaggio di assali e la lavorazione della ghisa, confermando il polo di Maniago come centro per lo sviluppo mondiale delle tecnologie legate agli ingranaggi e in ulteriore espansione nel breve-medio periodo.

Dopo anni di crisi l’ultima trimestrale approvata dal CdA di gruppo certifica la bontà delle azioni industriali intraprese. È impensabile oggi uscire dal rigore che le logiche economiche impongono. Il contrario, in un momento ancora delicato come questo, pregiudicherebbe l’importante sviluppo che oggi dopo un lungo periodo intravvediamo all’orizzonte.

Il Gruppo Carraro ha ribadito infine la più completa disponibilità nel lavorare per sfruttare ogni strumento normativo per minimizzare l’impatto sociale della chiusura dello stabilimento di via Brigata Casale a Gorizia e l’opportunità, non secondaria, per alcuni lavoratori, di essere assunti nello stabilimento di Maniago o a Campodarsego in provincia di Padova. Ciò tenendo conto che per poter accedere agli ammortizzatori sociali dedicati a tale tipologia di scenario sarà necessario concludere la trattativa entro il mese di maggio.

Ultima modifica: 21 aprile 2019