Museo Oscar Carraro, l’evoluzione del trattore in mostra

Uno spazio dedicato alla storia del trattore, un percorso che ripercorre la storia di Carraro dalla fondazione fino a oggi.

Il Museo Oscar Carraro è uno spazio dedicato alla storia del trattore, un percorso significativo che ripercorre la storia di Carraro dalla fondazione fino a oggi.

Intitolato a Oscar Carraro, fratello di Mario Carraro e uno dei fondatori del Gruppo, il museo è stato inaugurato nel maggio 2015 nello stabilimento produttivo di Rovigo. L’area espositiva nata per un motivo ben specifico: non si può guardare al futuro se non a partire dal proprio passato. Nel museo sono infatti presenti i modelli che più hanno scandito il successo dell'azienda negli anni.


I trattori del Museo Oscar Carraro


L’ autoseminatrice C18

Il primo in ordine cronologico è il C18, il primo veicolo Carraro ad assumere la forma di un trattore nel 1957. Design semplice e minimale e motore a vista, la prima autoseminatrice si presentava come un’innovazione nel settore agricolo italiano. Di questo modello vennero realizzati oltre 1.000 esemplari, tutti prodotti in modo ancora artigianale tanto che un ex collaboratore ricorda di aver fatto l’albero a camme con la lima. 

Il trattore C23

Oltre all’autoseminatrice C18, nel museo Oscar Carraro è esposto anche il modello C23 del 1959. Questo trattore si prestava per il campo aperto e venne realizzato in due versioni: stretta e larga. Anche il C23 presentava linee semplici, pressoché invariate dal primo veicolo Carraro. Il musetto del trattore rimane lo stesso, cambia però l’aspetto cromatico che accosta un elegante celeste all’ormai celebre rosso fuoco.

Il modello 230

La produzione del C23 terminò nel 1964 quando fu presentato il trattore 230, il primo in assoluto ad avere quattro ruote motrici. L’idea di distribuire la forza motrice su tutte e quattro le ruote ci permise di studiare un veicolo adatto a ogni terreno, superando l’ostacolo della pendenza. Il designo del 230, fiammante e solido, presenta un musetto più accattivante rispetto ai modelli precedenti, quasi a segnare un punto di svolta.

Il cingolato 555

La forte attenzione al progresso tecnologico, ci portò pochi anni dopo a realizzare un nuovo veicolo per l’agricoltura. Era il 1969 quando venne lanciato nel mercato il trattore cingolato 555, concepito per operare in condizioni estreme come spazi ridotti per le manovre e pendii difficili da percorrere. Lo stesso design del modello venne studiato per migliorare le prestazioni in terreni scoscesi. La seduta più bassa e la struttura più massiccia consentivano, infatti, di aumentare l’aderenza anche in situazioni ripide.

Il trattore 354

Il cingolato 555 con i fanali inclusi nel musetto presentava le prime caratteristiche del trattore moderno, ma è solo con il modello 354 del 1974 che iniziò a prendere forma il trattore di adesso. La cabina diventò uno spazio abitativo coperto e riparato dagli agenti atmosferici, con un sedile migliorato per garantire maggior comfort al pilota.

Dal 1957 a oggi un’evoluzione senza sosta

All’inaugurazione del Museo Oscar Carraro, il fratello Mario Carraro ha affermato “È solo l'inizio di un museo, chissà che nella sua evoluzione non veda l'ingresso di macchine John Deere, Massey Ferguson o Claas che qui, presso lo stabilimento di Rovigo, realizzano le proprie gamme di trattori speciali.”

Lo stabilimento di Rovigo rappresenta, infatti, la sede di produzione per importanti gruppi industriali. Le prime collaborazioni risalgono al 1980, negli anni si sono andate a consolidare e moltiplicare, offrendo anche soluzioni off-highway studiate apposta per vigneti e frutteti.

Questo attento sguardo verso un futuro specializzato ha dato alla luce Agricube, una gamma di trattori particolarmente compatti e adatti a soddisfare alcune esigenze di agricoltura. Il modello è tuttora una nostra punta di diamante della produzione per estrema maneggevolezza, qualità costruttiva e comfort di lavoro.

Il museo Oscar Carraro racchiude le tappe più significative del percorso di crescita di Carraro, un marchio che come afferma Tomaso Carraro “con i piedi bel saldi nella storia, ma la testa orientata al futuro." E stiamo già guardando al domani, studiando nuove soluzioni per migliorare il settore dell’agricoltura e creando sistemi alimentati a energia pulita, come l’innovativo trattore ibrido.

Ultima modifica: 21 aprile 2019