Chindia, l’orizzonte della nostra espansione globale

India e Cina sono i paesi su cui abbiamo puntato di più per crescere, un’occasione di studio e adattamento ai mercati stranieri.

“Essere globali significa guardare al mondo, non trasferirsi.” Con queste parole Enrico Carraro delinea la prospettiva nel processo di espansione del Gruppo Carraro. Un punto di vista diverso dal solito, che vede nell’internazionalizzazione delle imprese un’occasione di studio e adattamento ai mercati stranieri. La nostra presenza estera è globale, ma India e Cina sono i paesi su cui abbiamo puntato di più, scoprite come.

India, un potenziale da scoprire

Il 1997 è l’anno zero dell’internazionalizzazione di Carraro, che inaugura il primo stabilimento in India. L’avventura inizia grazie ai primi contatti con la famiglia Nanda, una delle principali realtà dell’economia indiana associata al gruppo industriale Escorts. Nel 1997 viene sancito un accordo commerciale con l'obiettivo di creare strutture produttive nel paese, nasce Carraro India Ltd.

In solo un anno il progetto si conclude e Pune diventa la città con il primo stabilendo Carraro in India. La produzione inizia nel 1999, specializzandosi da subito nella realizzazione di assali e trasmissioni per applicazioni agricole da esportare e vendere ai produttori locali. La capacità di soddisfare le richieste del mercato e la sua espansione nel sub-continente indiano hanno portato all’apertura di un secondo impianto, dedicato alla produzione di ingranaggi e componenti.

Nel 2005 nasce Turbo Gears Ltd, che presto rivela il suo considerevole potenziale. Il mercato indiano cresce ancora e richiede un ulteriore sviluppo. Così nel 2006 acquistiamo l'intero capitale azionario di Carraro India, per garantire alle società future opportunità di crescita. Nello stesso anno viene istituito il centro di ricerca e sviluppo locale, fondamentale per studiare e adattare la produzione ai requisiti locali, soprattutto in relazione al design.

Pune diventa la sede centrale anche di Carraro Technologies India, succursale per la progettazione e lo sviluppo di trasmissioni e assi innovativi. Inizialmente la filiale conta dieci ingegneri, per poi trasformarsi in uno degli impianti più produttivi in India con 48 tra ingegneri e ingegnere.

Nel 2012, l'azienda impiega oltre 1.300 persone nel paese ed è seconda solo all'Italia in termini di risorse umane. In questi 15 anni dall’apertura del primo stabilimento abbiamo assistito al cambiamento, a una crescita continua non solo della produzione Carraro, ma anche del mercato indiano sempre meno emergente. L'India non è più solo la maggior produttrice di trattori del mondo, ma è anche un paese in rapida urbanizzazione. Il nostro spirito innovatore ci porta quindi a rivolgerci a nuove opportunità in India, andando incontro al settore delle costruzioni e delle attrezzature per movimento terra.

Cina, il mercato del futuro

La conquista del mercato cinese arriva poco dopo l’esperienza indiana, nel 2000, in un periodo di forte urbanizzazione del paese. La fase di internazionalizzazione delle imprese nasce per soddisfare la rapida crescita urbana si sviluppano due settori distinti: le macchine per il movimento terra e quelle per l’edilizia.

Da qui la nostra decisione strategica di produrre nel paese, con la conseguente apertura di Carraro China a Qingdao (Huangdao) nel 2004. La filiale distribuita su circa 10.000 metri quadrati di locali, è inizialmente specializzata in trasmissioni per scale mobili. Poi la produzione di estenderà a sistemi idraulici per cingolati, sistemi di trasmissione per macchine edili e agricole, e propulsori per la movimentazione di materiali. 

La presenza in un mercato in forte crescita e di immense opportunità ci permette di inaugurare un’ulteriore struttura produttiva. Tra il 2006 e il 2007 viene costruito lo stabilimento più moderno di Carraro a Qingdao (Chengyang), inaugurato in tempi record nell’ottobre 2007 con ben 23 mila metri quadrati.

Oggi lo stabilimento di Carraro China è specializzato nella produzione di riduttori epicicloidali per escavatori e scale mobili, carrelli elevatori a forca, assali per macchine movimento terra e trattori agricoli. Coinvolge più di 200 collaboratori e collaboratrici, un terzo dei quali ricopre un ruolo manuale o tecnico. 

La Cina rappresenta un mercato promettente, caratterizzato da gruppi industriali di alto livello. È uno dei mercati più promettenti per l’ingegneria meccanica, una sfida ancora aperta per noi.

Internazionalizzazione delle imprese: una sfida accettata dagli anni Settanta

Le prime relazioni commerciali fuori dall’Italia risalgono agli anni Settanta, in Francia con Renault e negli Stati Uniti con Ford. Collaborare con partner stranieri ci ha permesso di avere in poco tempo un approccio così ampio da inaugurare nel 1997 il primo impianto all’estero in India. Abbiamo individuato un grande potenziale nell’economia emergente del paese, che in breve è diventato una solida base per la nostra produzione. Nel invece 2000 siamo arrivati in Cina.

Oggi Carraro ha sedi industriali altrettanto stabili in ogni continente, con oltre la metà della forza lavoro fuori dall'Italia. “Quando abbiamo iniziato questa espansione – ricorda Enrico Carraro – ci siamo mossi in linea con le esigenze dei vari mercati. Lavorare fianco a fianco con i clienti locali e, soprattutto, capire come ciascuna area geografica differiva e aveva esigenze specifiche.”

L’approccio locale ci ha permesso di fornire una risposta rapida a ogni mercato, accontentando le esigenze di ogni paese. India e Cina, però, rappresentano le due aree più importanti competere a livello globale, una sfida che abbiamo accettato di affrontare.

L’India rappresenta un punto di partenza anche per l’impegno sociale. Da anni infatti sosteniamo attivamente Care & Share, associazione che aiuta i bambini indiani di strada. Scoprite la storia.

Ultima modifica: 04 dicembre 2020