Oltre 1600 persone in Carraro per Open Factory
Un successo oltre ogni aspettativa
La giornata del 27 novembre rimarrà sicuramente bene impressa nel ricordo delle oltre 1600 persone che l'hanno vissuta. Open Factory è stata per Carraro una bella occasione di aprire le proprie porte a tanti collaboratori dell'azienda, che hanno potuto farla visitare alle proprie famiglie, ma anche a numerosissimi ospiti che hanno deciso di trascorrere una domenica pomeriggio in modo un po' diverso dal solito. Chi è passato per la sede di Campodarsego ha avuto modo di apprezzarne innanzitutto la struttura architettonica, concepita negli anni '60 dall'architetto Ermenegilda D'Agaro (allieva di Carlo Scarpa) per poi entrare nel vivo della produzione. Qui si sono toccate con mano le macchine utensili e le linee di assemblaggio. Per arrivare poi all'area R&D dove nascono i prototipi e a quella dove i nuovi prodotti vengono testati. Ogni tour, della durata di circa un'ora, si è dunque concluso con la visita ad una mostra fotografica composta da un insieme di scatti in bianco e nero, fotogrammi delle origini Carraro. Gli ospiti hanno infine potuto vedere da vicino alcuni dei trattori specializzati che Carraro realizza presso la propria sede produttiva di Rovigo. "Si tratta di un segnale molto positivo. In un mondo che sembra andare verso l'intangibile e verso il miraggio delle start-up digitali ... c'è voglia di riscoprire la "cultura del fare". E la fabbrica, che è appunto il luogo dove i prodotti si realizzano, torna ad essere protagonista. Probabilmente c'è anche voglia di tornare alla manifattura, al di là del semplice motto "back to manufacturing", anche perché negli ultimi anni abbiamo assistito al declino di un mondo economico astratto, che viveva spesso più di numeri che di realtà. - ha commentato Enrico Carraro, presidente del Gruppo, in merito alla grande partecipazione all'evento - C'è dunque bisogno di vedere e toccare con mano qualcosa di concreto. Ghisa, acciaio e capitale umano all'opera. Oggi però non siamo più di fronte ad impianti produttivi che vedono entrare materie prime ed uscire pezzi finiti. Siamo piuttosto di fronte a stabilimenti dall'importante contenuto tecnologico, che vedono lavorare al fianco i progettisti dell'area R&D con l'ambito della pianificazione. E sempre ci stiamo avvicinando a processi evoluti di automazione, nella piena logica 4.0".